L’Ucraina preme affinché i partner occidentali accelerino le consegne delle armi in supporto alla resistenza contro l’offensiva Russa. La svolta potrebbe arrivare con l’incontro previsto a Ramstein in Germania, a cui parteciperanno i principali membri della NATO.
Il bollettino di guerra degli ultimi giorni
Le perdite civili in Ucraina sono tornate ad aumentare negli ultimi giorni, secondo quanto riportato da fonti istituzionali Ucraine un attacco missilistico Russo si sarebbe abbattuto contro un condominio nella cittadina di Dnipro questo sabato; il bilancio delle vittime conterebbe 44 persone, tra cui alcuni minori.
“Quello che è successo a Dnipro, il fatto che la Russia stia preparando un nuovo tentativo di prendere l’iniziativa nella guerra, il fatto che la natura delle ostilità sul fronte richieda nuove decisioni nell’approvvigionamento della difesa, tutto ciò sottolinea solo quanto sia importante coordinare i nostri sforzi, gli sforzi di tutti i membri della coalizione per difendere l’Ucraina e la libertà e per accelerare il processo decisionale“. Queste le parole del Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy.
Gli alleati della causa di Zelenskyy
La strada verso la pace sembra ancora un miraggio, sebbene si possa attribuire gran parte della responsabilità all’anacronistica decisione Russa di muovere guerra verso uno Stato Sovrano, dal Palazzo del Governo di Kiev non sembrano prendere vita particolari tentativi di intraprendere una via diplomatica.
Il Presidente Zelenskyy plaude a chi soffia sulla fiamma delle ostilità; apparentemente le uniche iniziative apprezzate da Kiev sarebbero quelle di un sostegno militare alla causa ucraina. I partner Atlantici non possono in effetti sottrarsi al supporto militare, ma per quanto tempo questi atteggiamenti saranno effettivamente sostenibili?
Nell’incontro previsto in Germania, a Ramstein, si discuteranno i termini per avviare un nuovo processo di forniture militari verso l’Ucraina, almeno queste le speranze di Zelenskyy. Nel frattempo Londra ha annunciato l’invio di 14 carri armati “Challenger 2” a Kiev, suscitando un entusiasta reazione del Presidente ucraino: “Questo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno“, il commento di Zelenskyy.
Il Challenger 2 è il principale carro armato britannico. Lo squadrone di 14 carri armati fa parte di un ampio pacchetto di aiuti militari, che comprende artiglieria semovente AS90, veicoli corazzati Bulldog, munizioni, sistemi missilistici a lancio multiplo guidato, sistemi di difesa aerea Starstreak e missili di difesa aerea a medio raggio. Pacchetto che preannuncia un inevitabile prolungamento di questa guerra fuori dalla storia.
“L’Ucraina ha bisogno di centinaia di carri armati leggeri e da combattimento per condurre con successo un’offensiva in primavera. Quindi, sembra che l’offerta britannica sia più un segnale politico”, ha detto a Liana Fix, analista della difesa del Council on Foreign Relations.
La reazione del Cremlino al supporto inglese
Non sorprendentemente la reazione del Cremlino non sia lasciata attendere, il portavoce del Governo Russo Dmitry Peskov non ha nascosto “l’indignazione” per l’intromissione di Londra nel conflitto in Ucraina, rilasciando una dichiarazione che ha dell’agghiacciante: “L’operazione militare speciale continuerà, questi carri armati… bruceranno, proprio come il resto. Gli obiettivi dell’operazione militare speciale saranno raggiunti”, ha detto Peskov all’agenzia di stampa Reuters
Da Westminster non arrivano ritrattamenti, Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace sembra difendere a spada tratta l’iniziativa del Governo, rilasciando la seguente dichiarazione al Parlamento inglese: “Riteniamo che nel 2023, l’aumento delle forniture, il miglioramento dell’addestramento e il rafforzamento della determinazione diplomatica consentiranno all’Ucraina di avere successo contro le forze armate della Russia scarsamente guidate e ora mal equipaggiate”
“Il pacchetto di oggi aiuterà ad accelerare la conclusione dell’occupazione di Putin e tutta la sua brutalità e garantirà che nel 2023 e oltre, se necessario, l’Ucraina mantenga il suo slancio”, ha aggiunto, riferendosi al presidente russo Vladimir Putin.
Le pressioni per un intervento tedesco
Berlino, storicamente restia a fomentare il conflitto con l’invio di armi, si trova oggi alle prese con crescenti pressioni per la partecipazione alle iniziative di supporto all’ucraina attraverso l’invio di carri armati “Leopard 2“.
Manca solo l’approvazione del Reichstag e i Leopard 2, il fiore all’occhiello degli eserciti di tutta europa saranno reindirizzati a centinaia in Ucraina, portando sicuramente con se una reazione commisurata del Cremlino.
“Il segnale politico britannico potrebbe non essere sufficiente alla Germania per passare ai principali carri armati. E la Germania è così cruciale perché i Leopardi sono davvero i carri armati migliori e più numerosi disponibili per l’Ucraina a questo punto “, ha detto L’analista Liana Fix.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha nominato Boris Pistorius come suo nuovo ministro della difesa martedì dopo le dimissioni di Christine Lambrecht all’inizio di questa settimana. In passato, Pistorius si è espresso a favore dell’aiuto all’Ucraina nella difesa. Parlando dopo la sua nomina mercoledì, Pistorius non sarebbe stato coinvolto in alcuna decisione sull’invio di carri armati Leopard 2 a Kiev. “L’esercito tedesco deve adattarsi alla nuova situazione che si è creata a causa della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina”, ha detto Pistorius ai giornalisti.