È il caso della settimana, e non ha l’aria di voler rientrare a breve. Martedì 31 gennaio, alla Camera, il deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli ha pronunciato parole di estrema gravità. Sia nei contenuti, sia nell’intento politico. Prendendo parola in merito alla questione di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto in regime di 41bis e in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso, Donzelli ha citato un rapporto del DAP, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero dell’Interno. Un documento che non dovrebbe essere nella disponibilità dei deputati. E infatti, spiega Donzelli, di quei contenuti è entrato a conoscenza tramite Andrea Delmastro Delle Vedove, suo compagno di partito e sottosegretario al Ministero della Giustizia con delega sul DAP.
La riservatezza dell’atto, e dunque la legittimità della divulgazione dei suoi contenuti, è ancora tutta da verificare. Ma gravissimo è l’uso che di tali contenuti è stato fatto.
Donzelli, infatti, ha riferito i contenuti di un colloquio (rilevato da intercettazioni ambientali in carcere) che Cospito ha avuto il 12 gennaio con due esponenti della criminalità organizzata. Il tema: lo sciopero della fame che Cospito ha intrapreso per protestare contro il 41bis e l’ergastolo ostativo. Sciopero a cui, com’è facile immaginare, i due sono favorevoli.
Ma, riferisce Donzelli, quello stesso 12 gennaio, quattro deputati del PD (Debora Serracchiani, Silvio Lai, Andrea Orlando e Walter Verini) si sono recati al carcere di Sassari a trovare Cospito. Secondo Donzelli per “incoraggiarlo alla battaglia”, secondo i deputati del PD per verificare le sue precarie condizioni di salute.
Da qui, il salto logico, il falso sillogismo. Donzelli chiede: “Siete con lo Stato o con i terroristi?“. Un’accusa inaccettabile. Che lascia sgomenti. Per la gravità delle affermazioni e per la manifesta strumentalizzazione dell’evento in questione: in quale modo la visita in carcere al detenuto, non importa di quali reati sia accusato, metterebbe in connessione i visitatori al reato di cui il carcerato è accusato?
Da più parti sono state sollecitate le dimissioni di Donzelli e Delmastro dai rispettivi ruoli, ma la loro posizione è stata confermata questa mattina dalla premier in persona, in una lettera inviata al “Corriere della Sera”, in cui Meloni ha invocato di abbassare i toni. Ma la premier non ha avuto alcuna esitazione a difendere i suoi due sodali e ad attaccare ulteriormente il PD, gettando un alone di mistero e di sospetto sulla visita dei quattro deputati a Cospito.
La reazione degli anarchici
Intanto, dalla settimana scorsa ancora non si è fermata la lunga serie di atti violenti, riferibili all’area anarchica, in solidarietà ad Alfredo Cospito e alla sua battaglia contro il 41bis e l’ergastolo ostativo. Venerdì 27 gennaio è stato imbrattato il muro del consolato italiano a Barcellona ed è stata data alle fiamme l’auto di Luigi Estero, funzionario dell’ambasciata italiana a Berlino. Nella notte tra venerdì e sabato, a Torino, è stato dato fuoco a un ripetitore e sabato mattina, nel corso di un corteo a Roma, è stato ferito un agente di polizia. Nella notte di domenica, cinque auto della Telecom a Roma sono state incendiate e lunedì la stessa sorte è toccata a due auto della Polizia locale di Milano.
Un “attacco allo Stato”, lo ha definito il ministro degli Esteri Tajani. E non ha tutti i torti, visti gli obiettivi, tutti riferibili alle istituzioni. Senza dimenticare che, a fine dicembre, il procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo, che si occupa del processo a Cospito, ha ricevuto una busta con un proiettile accompagnata da un biglietto siglato “A”. Anarchici.
Il governo, comunque, ha annunciato di non avere alcuna intenzione di cedere ai “ricatti” degli anarchici, che con i terroristi non si tratta. Insomma, una linea di ferma intransigenza.
Alfredo Cospito trasferito a Milano
Lo stato di salute di Alfredo Cospito è in condizioni critiche, e lunedì 30 gennaio è stato trasferito dal carcere di Sassari al carcere dell’Opera di Milano, che dispone delle strutture sanitarie adatte alle sue condizioni. L’anarchico detenuto, infatti, ha perso oltre 40 chili nei suoi 3 mesi e mezzo di sciopero della fame, e da pochi giorni ha smesso anche di assumere gli integratori alimentari che finora ha preso. Tuttavia, Cospito resta sottoposto al 41bis anche nel carcere milanese.
Al via l’iter per l’autonomia differenziata
Nel trambusto creato dal caso Cospito, è arrivata una buona notizia per la Lega. Giovedì 2 febbraio il Consiglio dei ministri ha approvato la bozza del disegno di legge sull’autonomia differenziata, dando ufficialmente il via all’iter che, forse, la trasformerà in legge.
Alla fine, nella corsa alle riforme, l’ha spuntata Salvini su Meloni. E, forse, si è messo momentaneamente un cerotto alla spaccatura che si era aperta nella maggioranza di governo.