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Qatar-Ue: lo scandalo della corruzione minaccia la Democrazia Europea

Il presidente del Parlamento europeo avverte: "La democrazia europea è sotto attacco", a seguito delle accuse secondo cui il Qatar avrebbe corrotto funzionari dell'UE per guadagnare influenza.

Nella giornata di ieri la polizia belga ha arrestato quattro, tra esponenti politici e non, del Parlamento Europeo, tra cui una dei 14 vicepresidenti della stessa istituzione; le accusa spaziano tra corruzione e riciclaggio di denaro.

Le criticità del Parlamento Europeo

L’unione Europea conta tre istituzioni cardine su cui poggia l’intera unione politica dei 27, la Commissione Europea, il Consiglio Europeo e il Parlamento Europeo, tra questi l’ultimo è da ritenersi il più vulnerabile, almeno stando alle dichiarazioni di Alberto Alemanno, professore di “European Union Law” presso HEC Paris e fondatore di The Good Lobby, un’organizzazione no-profit impegnata a garantire parità di accesso al potere nel processo decisionale europeo.

Volendo credere alle parole dell’accademico di origini torinesi, il Parlamento Europeo sarebbe da considerare “l’anello più debole del sistema di integrità europeo”, il luminare critica in particolar modo il minor numero di controlli rispetto agli altri enti. “non è prevista infatti alcun tipo di sanzione qualora un parlamentare europeo non segnalasse incontro, una donazione o un regalo”, permeando l’assemblea di una cultura dell’impunità che mina la credibilità stessa dell’istituzione.

Lo scandalo del Qatar

Proprio quando la nazione araba si appresta ad affrontare l’ultima settimana del torneo internazionale di calcio, nella lontana Bruxelles esplode una scandalo che nel migliore dei casi passerà alla storia come la più importante violazione della condizione democratica europea, nel peggiore invece si parlerà di questo evento come il giorno in cui sarebbe stato aperto il “Vaso di Pandora”.

La Polizia Belga ha sequestrato nel corso di 16 perquisizioni, venerdì 9 dicembre, denaro contante per un valore di circa 600.000 euro. I Pubblici Ministeri Federali Belgi hanno proceduto con l’arrestato dei quattro sospettati di riciclaggio di denaro e partecipazione a un’organizzazione criminale per conto di uno “Stato del Golfo”, che i media belgi e alcuni membri dell’Assemblea europea hanno identificato come il Qatar, sebbene le autorità europee sembrerebbero restie a divulgare ufficialmente il nome della Nazione coinvolta.

Il Parlamento Europeo parrebbe tuttavia voler difendere a spada tratta la collega Greca Eva Kaili di 44 anni; in una votazione avvenuta martedì infatti 625 europarlamentari avrebbero votato per privare la collega di qualsiasi coinvolgimento imputatogli; “si sospetta che terzi in posizioni politiche e/o strategiche all’interno del Parlamento europeo abbiano ricevuto ingenti somme di denaro o offerto doni sostanziali per influenzare le decisioni del Parlamento”, questa la posizione del Procuratore Federale.

Le conseguenze per i rapporti Ue/Qatar

Tra glia attori coinvolti in questa vicenda, nessuno si dice più preoccupato della Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, che in una nota avrebbe espresso massima attenzione sull’argomento, chiedendo la creazione di un organismo etico indipendente che indaghi su quanto accaduto, ricordando inoltre “le decisioni prese dall’organo legislativo europeo devono necessariamente godere dei più alti standard di indipendenza e integrità”.

I rapporti già precari tra Unione Europea e Qatar si ritrovano oggi infine a dover affrontare il baratro, la Nazione Araba sarebbe già riuscita a malapena a salvarsi la faccia dopo le accuse sulle pratiche di lavoro disumane operate per la creazione dell’infrastruttura necessaria per ospitare l‘evento mondiale.

Il QatarGate inevitabilmente comprometterà le precedenti intenzioni dell’Unione Europea di consentire la possibilità per i viaggiatori provenienti dal Qatar di circolare all’interno dell’area Shengen sprovvisti di un visto. “Il viaggio senza visto nella zona Schengen richiede fiducia. Ciò che ha fatto il Qatar ha seriamente minato gli sforzi per creare quella fiducia”, questa la nuova posizione dominante all’interno delle più alte Istituzioni europee.

Da Dhoa, la capitale del Qatar, tuttavia arrivano solamente smentite, il Governo Qatariota respinge in blocco le accuse di cattiva condotta, lo fa sapere il ministro degli esteri Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, che in tweet replica alle accuse di Bruxelles: “Qualsiasi associazione del governo del Qatar con le affermazioni riportate è priva di fondamento e gravemente disinformata”.

 

Alemanno sostiene che lo scandalo non sia altro che un “campanello di allarme” per l’Unione Europea, un sintomo della fiducia nell’istituzione ormai erosa; ricordando inoltre come l’Unione Europea sia ben lontana dal potersi permettere di apparire debole alla corruzione da parte di altri Paesi, essendosi negli anni ritagliata una posizione di superiorità morale sulla scena internazionale, non mancando mai di condannare i “meno virtuosi”.

 

 

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