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Rishi Sunak: il nuovo inquilino del 10 di Downing Street

Nato a Southampton da genitori indiani nati e cresciuti entrambi in Africa orientale, Sunak è il più ricco parlamentare di Westminster. La moglie è la figlia del miliardario Narayana Murthy, fondatore del gigante tecnologico indiano Infosys

A soli 42 anni, Rishi Sunak prende residenza al 10 di Downing Street; il nuovo Premier è il più giovane della storia moderna nel Regno Unito, ad arricchire il bouquet delle novità il nuovo Leader dei “Tory” è inoltre il primo capo di governo originario dell’ex colonia Britannica… l’India.

Chi è Rishi Sunak

Una ventata di freschezza investe lo stanco Regno Unito, non solo per la giovane età del nuovo Premier, risiede nel background del nuovo inquilino di Downing Street la possibilità di un notevole cambio di passo a Londra.

Dopo una gavetta alla Goldman Sachs, Sunak spiccò il volo nelle società di gestione di Hedge fund The Children’s Investment Fund Management diventandone partner nel settembre 2006.

Nel novembre 2009 abbandonò tutto per prendere parte alla creazione della nuova società di Hedge Fund Theleme Partners, lanciata nell’ottobre 2010 con un capitale iniziale di 700 milioni di dollari; Sunak era anche direttore della società di investimenti Catamaran Ventures, di proprietà di suo suocero, l’uomo d’affari indiano Narayana Murthy.

Nei settant’anni di Regno della Regina Elisabetta II, il Primo Ministro è sempre stata la traduzione di un cursus honorum decennale, raramente infatti la scelta è ricaduta per meriti o conclamate competenze, ma come riconoscimento di una militanza all’interno di un partito o dell’altro.

La rapida ascesa nel Partito Conservatore

Da sempre considerato l’erede naturale di Boris Johnson, il nuovo Premier si sarebbe inimicato l’ex inquilino di Downing Street quando mise in dubbio sia la sua etica che le sue competenze, in seguito a quel diverbio nel luglio 2022, Sunak avrebbe presentato le sue dimissioni da Cancelliere dello Scacchiere, carica affidatagli dallo stesso Bo Jo.

Alla cessazione della fiducia nei confronti di Johnson nelle schiere dei Conservatori Britannici, con Sunak fuori dai giochi, l’allora Ministro degli Esteri Liz Truss succedette come capo dell’esecutivo, presenziando all’ultima investitura regale della Regina Elisabetta II

Liz Truss, dopo un turbolento mandato di soli 45 giorni, presenterà le proprie determinazioni al neo Re Carlo III, dimettendosi dalla carica di Primo Ministro. In seguito ad alcune pressioni nelle schiere dei “Tory“, Johnson avrebbe abbandonato l’idea di ripresentarsi, così come l’unica rivale di Rishi Sunak, Penny Mordaunt, leader alla Camera dei Comuni.

L’investitura di Rishi Sunak

Nominato Premier in Pectore, Sunak avrebbe poi ringraziato con un tweet Boris Johnson, riconoscendogli i meriti della Brexit e della campagna vaccinale: «Spero sinceramente continuerà a contribuire alla nostra vita pubblica qui e all’estero» avrebbe dichiarato Sunak, forse prefigurando una possibile nomina agli affari esteri.

Il 25 ottobre 2022 Re Carlo III, in veste di capo dello Stato, ha ufficialmente conferito l’incarico nelle sale di Buckingham Palace a Rishi Sunak, chiedendogli di formare un governo in suo nome, esecutivo quasi totalmente riconfermato, a conferma della stima che ha sempre riposto sia in Truss che in Johnson

Il 57° primo ministro incarna una serie di prime volte storiche a Downing Street. Non bianco, di famiglia Indiana e religione Indù, il più giovane nella carica e tra i più veloci a conquistarla, con una carriera lampo, a soli sette anni dal suo ingresso a Westminster.

Il discorso di insediamento

Sunak nel suo discorso d’insediamento al 10 di Downing Street cita Truss, definendola “instancabile”, garantendo che gli obiettivi di “crescita” della sua ex sfidante nel quadro delle “primarie” Tory di settembre  fossero “nobili“, sottolineando che: “sono stati commessi degli errori”, rassicurando però sul fatto che sarà lui a rimediavi.

Rishi Sunak avrebbe poi elencato le sue priorità: “Un servizio sanitario più forte, scuole migliori, strade più sicure, il controllo dei nostri confini, la protezione del nostro ambiente, il supporto delle nostre forze armate e la costruzione di un’economia che coglie le opportunità della Brexit, in cui le imprese investono, innovano e creano posti di lavoro”.

Senza ipocrisia ha continuato dicendo: “Bisognerà fare delle scelte difficili” per via della “profonda crisi economica” attraversata dal Paese e innescata dalla manovra ultraliberista annunciata il 23 settembre da Truss.

Numeri alla mano le possibilità che il Regno Unito esca da questa crisi privo di pesanti danneggiamenti del tessuto economico, e di conseguenza anche di quello sociale, sono statisticamente non incoraggianti, tuttavia ciò che può far dormire sonni tranquilli a Re Carlo III è che Sunak, con tutta probabilità, farà meglio di chi lo ha preceduto, sebbene il difficile sarebbe fare peggio.

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