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La differenza tra imposte, tasse e contributi

Di solito i termini imposta, tassa e contributo vengono utilizzati come sinonimi. In realtà non è così, ci sono delle differenze. Ecco quali sono le principali.

La differenza tra imposte, tasse e contributi: spesso questi vocaboli vengono utilizzati come sinonimi. Si tratta di un uso improprio dei termini, che hanno un significato tecnico differente.

Nella quotidianità capita spesso di trovarsi a parlare di imposte, tasse e contributi. Generalmente, per comodità, sbagliando, con il termine tassa di identificano tutti e tre i vocaboli.

Considerando questi tributi hanno a che vedere con la vita pratica di ognuno di noi è doveroso fare chiarezza sull’argomento.

Analizziamo le principali differenze tra questi termini.

Cosa sono le imposte

L’imposta può essere definita come una prestazione patrimoniale, doverosa, coattiva, a fondo perduto e finalizzata al finanziamento della spesa pubblica.

Ma cosa significa tutto ciò? Andiamo ad approfondire il significato di questa definizione.

Il contribuente, in relazione alla propria capacità contributiva, è tenuto obbligatoriamente al pagamento dell’imposta a favore dello Stato o di altri Enti Pubblici.

Il cittadino non ha facoltà di scelta: non può decidere se pagare il tributo a prescindere dal fatto che ci sia o meno una prestazione svolta da un’ ente pubblico che fornisce un determinato servizio. Per questo la prestazione è doverosa, non discrezionale.

Inoltre, si tratta di una prestazione a fondo perduto perché l’imposta è un quantum monetario che il soggetto paga ma che non verrà restituito. Il fine è quello di finanziare la spesa pubblica, cioè serve ad alimentare il gettito tributario che lo Stato utilizza per erogare i servizi di pubblica utilità.

C’è un elemento da attenzionare: a fronte del pagamento dell’imposta da parte del contribuente, non c’è una controprestazione di un servizio pubblico chiaramente identificabile da parte dello Stato.

In concreto, quando il contribuente paga un’imposta non sa cosa riceverà in cambio da parte dello Stato. Il soggetto sta finanziando la “cosa” pubblica in generale.

Per fare  esempi concreti sono imposte: l’Ires (imposta sul reddito delle società), l’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche).

Cosa sono le tasse

La tassa, invece, è una somma di denaro che il contribuente paga a favore dello Stato o di un’ente pubblico, in cambio di un servizio specifico ricevuto,.

La tassa è un tributo più complesso rispetto all’imposta. Tra gli elementi identificativi, infatti, c’è questo rapporto di natura sinallagmatica tra la prestazione fornita dall’ente pubblico ed il versamento della somma monetaria da parte del contribuente. Mentre nell’imposta il contribuente paga senza sapere cosa riceverà in cambio, nella tassa il soggetto sta finanziando un servizio pubblico divisibile, ovvero chiaramente identificabile.

Infatti, la tassa è dovuta solo nella misura in cui il cittadino fruisce di un servizio pubblico o di un’attività svolta dall’ente pubblico obbligato. Se l’ente di riferimento non offre il servizio per fatti a lui imputabili la tassa non è dovuta e, se già pagata, dovrà essere restituita.

Proprio per questo motivo si tratta di un tributo di tipo para commutativo: a fronte del pagamento della tassa, lo stato fornisce un servizio come controprestazione al cittadino.

Cosa sono i contributi 

I contributi, invece, sono dei prelievi coattivi di ricchezza effettuati nei confronti dei cittadini che beneficiano di uno specifico servizio pubblico.

In virtù di ciò, non è possibile collocare il contributo né all’interno della macro categoria delle imposte, né tantomeno in quella delle tasse.

I contributi sono una via di mezzo tra i due istituti, possono essere definiti come un ibrido tra imposte e tasse. Questo perché avviene un prelievo coattivo, ed è un elemento che accomuna il contributo alle imposte. Questa somma di denaro versata dal cittadino, però, finanzia un servizio pubblico divisibile, ovvero chiaramente identificabile, come nel caso delle tasse.

Spesso si sente parlare di contributi di natura previdenziale, che sono finalizzati all’ottenimento della prestazione pensionistica. Un tipo esempio è anche il contributo assistenziale, che copre l’infortunio, la malattia e l’invalidità.

 

 

 

 

 

 

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Vittorio Megna
Laureato in economia, appassionato di politica e sport, su Informazione Politica si occupa della rubrica Sport

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