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L’ambiguo rapporto tra la Russia e il comandante Khalifa Haftar in Libia

Il comandante libico Khalifa Haftar ha detto al ministro della Difesa russo che l'esercito egiziano avrebbe accettato di "informare" Mosca della corrispondenza statunitense, un esempio della peculiarità del rapporto tra Haftar e Mosca

L’esercito egiziano avrebbe accettato di informare la Russia dei suoi colloqui con gli Stati Uniti anche dopo che Washington avrebbe avvertito il Cairo di non cooperare con il Cremlino sulla Libia, stando a quanto appreso da una lettera inviata dal comandante orientale della Libia Khalifa Haftar al ministro della Difesa russo Sergei Shoigu.

Nella lettera, non datata, al capo della difesa russa, Haftar avrebbe chiesto alla Russia di inviare aerei da combattimento “al più presto possibile” negli aeroporti egiziani “vicini al confine libico” per condurre attacchi aerei; Haftar avrebbe espresso preoccupazioni, tuttavia, per l’intromissioni di Washington che avrebbe impedito a Il Cairo di non usare il suo territorio come trampolino di lancio per aiutare a rovesciare il governo libico riconosciuto dalle Nazioni Unite a Tripoli.

Si riterrebbe che la lettera sia stata inviata quando Haftar visitò una portaerei russa nel Mediterraneo nel gennaio 2017, cercando di approfondire la cooperazione militare tra il Cairo e Mosca per sostenere le sue forze.

“Lei è a conoscenza delle pressioni dell’amministrazione americana sulla Repubblica egiziana che si schiera con le forze armate arabe libiche”, ha scritto Haftar.

“Abbiamo concordato con la leadership militare egiziana di informarvi con tutta la portata della situazione”.

Il riferimento all‘Egitto che tiene Mosca aggiornata sui suoi colloqui con gli Stati Uniti sottolineerebbe le sfide che Washington deve affrontare mentre cerca di reclutare il Cairo nell’impresa di allontanare la Russia dalla Libia e da altri punti caldi africani, dicono gli analisti.

Il ruolo degli Stati Uniti d’America

Cacciare i mercenari del gruppo Wagner, legato al Cremlino, fuori dalla Libia e dal Sudan sarebbe stato uno dei principali argomenti di conversazione tra il direttore della CIA Bill Burns e i funzionari egiziani durante la visita di Burn in Egitto a gennaio.

Anche il segretario di Stato Antony Blinken avrebbe sollevato l’argomento direttamente con il presidente Abdel Fattah el-Sisi lo stesso mese al Cairo.

Jalel Harchaoui, esperto per la Libia presso il Royal United Services Institute for Defence and Security Studies (Rusi), si è detto scettico sull’eventuale aiuto de Il Cairo“Gli egiziani sono ancora profondamente a letto con i russi”, avrebbe dichiarato Harchaoui, “Politicamente sono molto intimi l’uno con l’altro”. 

Situazione geopolitica in Libia

La Libia si è divisa in fazioni in guerra dopo il rovesciamento e la morte di Muammar Gheddafi nel 2011. I combattimenti nel paese strategico e ricco di energia sono presto sfociati in una guerra per procura con potenze straniere a sostegno delle parti opposte.

Un processo di pace guidato dalle Nazioni Unite ha in gran parte posto fine ai combattimenti nel 2021, ma la Libia rimane divisa in campi armati rivali.

I rapporti tra Mosca e il comandante Haftar

Nel 2017, Haftar hvisitò l’unica portaerei russa al largo della costa libica per raccogliere “supporto militare”. Poco dopo la visita, il colonnello Vladimir Kirichenko, addetto militare presso l’ambasciata russa in Arabia Saudita, avrebbe chiesto ad Haftar di fornire informazioni sui sistemi radar libici e sull’entità del suo controllo sulle basi aeree, secondo una lettera del 25 gennaio 2017.

Mosca alla fine avrebbe inviato in Libia jet MiG-29 e Su-24 pilotati da mercenari russi. La consegna sarebbe stata poi rivelata dal governo libico riconosciuto dalle Nazioni Unite a Tripoli e dagli Stati Uniti solo nel maggio 2020.

La Russia intensificò la sua assistenza ad Haftar durante la guerra a Tripoli del 2019-2020, che causò la morte di almeno 2.500 persone e sfollato altre 150.000 persone circa.

I combattenti Wagner avrebbero fornito addestramento e sicurezza a membri di alto rango dell’Esercito nazionale libico (LNA). Con il progredire del conflitto avrebbero assunto un ruolo sempre più offensivo, piazzando ad esempio mine antiuomo e trappole esplosive.

Mentre Haftar emerse come il principale partner della Russia in Libia, Mosca si sarebbe impegnata con partiti rivali, tra cui il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, e persino il governo di Tripoli con cui Haftar intratteneva una guerra.

 

 

“Dietro le quinte la Russia ha sempre visto Haftar come capriccioso e imprevedibile… Per il Cremlino, Haftar è un canale in Libia, ma un comandante militare incompetente su cui non sono mai stati veramente coinvolti”.

-Samuel Ramani-

 

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