Diamo i numeri! I sondaggi della settimana (30 gennaio-5 febbraio)

Ecco i sondaggi della settimana. Per tenersi aggiornati sulle intenzioni di voto e capire come le mosse della politica influenzano le idee dei cittadini. Per capire, in sostanza, l’indirizzo del Paese. Buona lettura!

È lunedì. E come ogni lunedì, vi accompagniamo nella lettura e nella comprensione dei dati relativi ai sondaggi politico-elettorali pubblicato dal sito ufficiale dei Sondaggi Politici ed elettorali a cura del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Piuttosto ristretto, rispetto alla settimana scorsa, il numero di sondaggi che abbiamo potuto prendere in considerazione: solo quattro, invece dei nove analizzati sette giorni fa.

La notizia è che Fratelli d’Italia perde voti. Per la prima volta, infatti, il partito della premier Meloni arretra nelle preferenze degli italiani. Ed è una battuta d’arresto non di poco conto (-0,35%). D’altronde, i giorni in cui gli istituti esaminati hanno effettuato i sondaggi sono gli stessi in cui è montata la polemica sulla riforma della giustizia, che ha diviso la maggioranza e, stando ai dati, anche gli elettori. Che, probabilmente, hanno gradito maggiormente l’irremovibilità di Forza Italia, visto che ha guadagnato lo 0,2%. La necessità di una riforma profonda del sistema giudiziario, infatti, è una posizione che il partito di Berlusconi sostiene ormai da decenni, e che continua a difendere.

L’altro dato è un’improvvisa avanzata delle opposizioni (+0,3% sia per il M5S che per il Pd, mentre Azione-Italia Viva perde lo 0,2%). Dovuta, più che a meriti dei partiti, alle dichiarazioni del ministro Valditara sull’introduzione degli stipendi differenziati ai docenti e alla proposta di Edmondo Cirielli di reintrodurre nel Codice penale il carcere per il reato di atti osceni in luogo pubblico. Una proposta a dir poco discutibile, uno strafalcione, che ha ringalluzzito un’opposizione ancora fortemente divisa tra due poli antagonisti: il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, che recentemente si è anche opposto all’invio di armi in Ucraina, caratterizzando ulteriormente il proprio partito come pacifista, e il Partito Democratico, che tra poche settimane vedrà finalmente eletto il nuovo segretario e potrà darsi una chiara linea politica. E questi sondaggi hanno rilevato solo in minima parte gli effetti del caso Donzelli-Delmastro – solo uno è stato effettuato dopo il 1° febbraio -, che rischiano di essere pesanti sugli orientamenti di voto degli italiani.

Infine, si registra un forte rafforzamento della fiducia nell’esecutivo (+8,9%), che in queste settimane ha raggiunto importanti traguardi sul piano internazionale: gli accordi con Algeria e Libia sul gas e la proroga degli aiuti militari all’Ucraina fino al 31 dicembre. Superata, quindi, la tempesta creata dallo sciopero dei benzinai, mentre è da vedere se non si abbatterà sul governo un nuovo, importante fattore di destabilizzazione: la questione dell’anarchico Cospito, che sicuramente aprirà un dibattito sugli istituti del 41bis e dell’ergastolo ostativo – come già fece la malattia di Salvatore Riina – i cui effetti, con ogni probabilità, incideranno sull’opinione degli elettori nei confronti del governo. Tanto più se lo sciopero della fame intrapreso da Cospito dovesse arrivare a una tragica conclusione.

Ecco la lista degli istituti e dei sondaggi che abbiamo analizzato.

 Termometro politico per True Data, effettuato su un campione di 3.300 intervistati tra il 24 e il 26 gennaio e diffuso sul portale internet Termometropolitico.it

  • Fratelli d’Italia → 28,6%
  • Movimento 5 Stelle → 17,6%
  • Partito Democratico → 16,6%
  • Lega → 8,4%
  • Azione-Italia Viva → 8,1%
  • Forza Italia → 7,4%
  • Alleanza Verdi-Sinistra Italiana → 2,8%
  • +Europa → 2,5%
  • Per l’Italia con Paragone → 2,5%
  • Altri → 5,5%

Fiducia nel Presidente del Consiglio Meloni → molta 26% / abbastanza 17,3% / poca 18% / per nulla 38,1% / non sa 0,6%

 

SWG per La7, effettuato su un campione di 1.200 intervistati tra il 25 e il 30 gennaio e diffuso da La7

  • Fratelli d’Italia → 30,4%
  • Movimento 5 Stelle → 17,8%
  • Partito Democratico → 14,2%
  • Lega → 9%
  • Azione-Italia Viva → 8,2%
  • Forza Italia → 6,8%
  • Alleanza Verdi-Sinistra Italiana → 3,6%
  • +Europa → 3,2%
  • Per l’Italia con Paragone → 2%
  • Altri → 4,8%

Non si esprime → 37%

 

EMG Different per Rai, effettuato su un campione di 2.000 intervistati il 30 gennaio e diffuso dalla Rai in televisione e sui social network

  • Fratelli d’Italia → 27,5%
  • Movimento 5 Stelle → 17,9%
  • Partito Democratico – PSI – Art. 1 → 17,7%
  • Lega → 8,6%
  • Azione-Italia Viva → 7,9%
  • Forza Italia → 7,2%
  • Alleanza Verdi-Sinistra Italiana → 3,6%
  • +Europa → 2,4%
  • Italexit con Paragone → 2,2%
  • Altri → 5%

Indecisi/non voto → 39,4%

Fiducia nel governo → molta 12% / abbastanza 32% / poca 27% / per nulla 23% / non risponde 6%

 

Istituto Ixè, effettuato su un campione di 1.000 intervistati tra il 30 gennaio e il 2 febbraio e diffuso sul sito www.istitutoixe.it

  • Fratelli d’Italia → 30,1%
  • Movimento 5 Stelle → 17,9%
  • Partito Democratico – Art. 1 → 16,7%
  • Lega → 7,8%
  • Azione-Italia Viva → 7%
  • Forza Italia → 7,5%
  • Alleanza Verdi-Sinistra Italiana → 3,8%
  • +Europa → 2,8%
  • Italexit con Paragone → 2,7%
  • Altri → 3,7%

Indecisi/astenuti → 43,2%

 

Chiudiamo con la nostra media, sempre rapportata ai dati della scorsa settimana e affiancata dal trend.

  • Fratelli d’Italia → 29,15% / 29,5% (-0,35%)
  • Movimento 5 Stelle → 17,8% / 17,5% (+0,3%)
  • Partito Democratico – Art. 1 → 16,3% / 15,9% (+0,4%)
  • Lega → 8,45% / 8,5% (-0,05%)
  • Azione-Italia Viva → 7,8% / 8% (-0,2%)
  • Forza Italia → 7,2% / 7% (+0,2%)
  • Alleanza Verdi-Sinistra Italiana → 3,45% / 3,5% (-0,05%)
  • +Europa → 2,75% / 2,7% (+0,05%)
  • Italexit con Paragone → 2,35% / 2,3% (+0,05%)
  • Altri → 4,75% / 5% (-0,25%)

Indecisi/non voto → 39,9% / 39,1% (+0,8)

Fiducia nel governo (30 gennaio-5 febbraio) → 54,9% sì (+8,9%) / 41,8% no (-6,1%) / 3,3% non so (-2,8%)

Fiducia nel governo (23-29 gennaio) → 46% sì / 47,9% no / 6,1% non so

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Matteo Machet
Ho 31 anni e vivo a Torino, città in cui sono nato e cresciuto. Sono profondamente affascinato dal passato, tanto da prendere una laurea in storia - ambito in cui mi sto anche specializzando. Amo leggere, la cucina e la Sicilia, ma tra i miei vari interessi svetta il giornalismo: per questo scrivo articoli di storia, politica e attualità.

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