Ocean Viking: il seme della discordia

il "diritto internazionale del mare" raramente lascia spazio ad interpretazioni, il caso Ocean Viking non fa eccezione, secondo gli accordi sottoscritti dal'Italia nel 1982 e nel 2013 il porto di Catania sarebbe stato tenuto a concedere un porto sicuro. La mancanza Italiana tuttavia ha riaperto l'armadio degli scheletri UE, si preannunciano mesi di tensioni e ripicche

A poche settimane dall’insediamento a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni si ritrova in questi giorni al centro dei più accesi dibattiti europei; la nave della Ong Sos Méditerranée, a cui è stato negato il porto sicuro in Italia è stata reindirizzata verso il porto di Tolone in Francia. In sede Europea si percepisce trepidazione in vista della riunione straordinaria del Consiglio UE.

Il caso Ocean Vikings

La Ocean Viking è una nave cargo battente bandiera Olandese, misura 69m x 15m e dal 2019 viene gestita dall’organizzazione non governativa (ONG) SOS Mediterranee. Negli ultimi giorni di Ottobre, la nave cargo, avrebbe recuperato nel Mediterraneo, 235 sopravvissuti al viaggio della speranza verso l’Europa dalle acque costiere africane.

Una volta terminate le operazioni di soccorso e salvataggio, la nave Olandese, avrebbe in principio chiesto la concessione di un porto sicuro presso le autorità Maltesi ed una volta stanziatasi a largo delle coste Catanesi, a quelle Italiane.

Da Parigi arriva, in chiave totalmente inedita, l’offerta di un porto in via eccezionale, non probabilmente per una vigorosa epifania morale, quanto come stimolo all’indignazione nei confronti del neo insediarsi governo Italiano, definito dallo stesso Macronirresponsabile“.

La vittoria umana, utile ricordarlo, è che dopo 3 settimane di navigazioni nelle acque del Mediterraneo, 230 migranti di cui 57 minori, hanno potuto attraccare venerdì alle 8.30 nel porto di Tolone, portando alla conclusione una odissea che sembra interessare sempre meno ai placidi e compiaciuti europei tutti.

Le tensioni tra Italia e Francia

Fonti del governo francese per il giornale “Le Monde” avvertono di «un livello di tensione eccezionale» tra Italia e Francia, mentre Gérald Darmanin, il Ministro dell’interno della Repubblica francese, minaccia «conseguenze giuridiche» nei confronti dell’Italia.

Più concretamente la Francia, con tutta probabilità, smetterà di partecipare al meccanismo di ricollocamento dei migranti, concordato nel 2021 tra alcuni paesi membri dell’Unione Europea, invitando la Germania a fare lo stesso.

Dal Viminale il Ministro dell’interno Piantedosi non si dice particolarmente preoccupato delle ritorsioni minacciate da Parigi, denunciando che gli sbarchi sostenuti dall’Italia negli ultimi due semestri ammontano circa a 90mila, l’accordo di ricollocamento prevedeva la ripartizione nei 13 paesi partecipanti di appena 8mila migranti, meno di un decimo dei richiedenti asilo.

Dall’Eliseo arriva quindi il contrattacco, 500 agenti di polizia sarebbero stati inviati a presidiare la frontiera, con l’obbiettivo di “rimandare indietro più migranti possibili” rivela “Le Monde”  secondo alcune indiscrezioni, come atto finale della telenovela tutta europea, la Francia organizzerà una conferenza che avrà come tema il ricollocamento a livello europeo dei migranti che arrivano in Europa con le navi delle ONG, appuntamento, rivelano fonti governative, a cui l’Italia non sarà invitata.

Come spesso accade il naturale evolversi di uno scontro è la divisione, il problema è che la nascita di fazioni in seno all’Unione Europea rischia di creare un precedente pericoloso; l’Italia ha suggellato una alleanza strategica con Cipro, Malta e Grecia, volta a condannare e bollare come definitivamente illegali tutte le ONG e le loro attività di soccorso.

Dall’altra parte della trincea, la Francia ambisce a sostenitori più influenti in sede alle aule Europee, con il supporto della Germania nel braccio di ferro contro Roma le prospettive di un compromesso rapido e in definitiva risolutore del fenomeno migratorio si affievoliscono.

L’intervento della Commissione Europea

La Commissione Ue chiede una riunione straordinaria dei ministri degli Interni per discutere del tema ricollocamenti. Lo riferisce il vicepresidente Margaritis Schinas, spiegando che “a Bruxelles si sta elaborando un piano di emergenza per risolvere le crescenti tensioni tra i Paesi dell’Ue su come affrontare i richiedenti asilo salvati in mare”. Il vertice dovrebbe essere convocato dalla Repubblica Ceca, che attualmente detiene la presidenza di turno del Consiglio.

Un confronto sereno, senza fratture, dov’è emersa la volontà da parte di trovare una soluzione comune”, ha detto Antonio Tajani ai giornalisti, commentando l’incontro con i suoi omologhi al Consiglio Affari esteri. “Non era un punto specifico dell’agenda, ma ne abbiamo dovuto parlare perché alcuni eventi nel Mediterraneo lo hanno reso inevitabile”. 

Provvidenziale intervento nel tentativo di ricucire i rapporti ormai compromessi tra Italia e Francia è stato il colloquio telefonico tra Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron che ha anticipato il consiglio Ue degli affari Esteri, in questa sede il Presidente della Repubblica Italiana ed il Presidente della Repubblica Francese hanno ribadito la grande importanza della relazione tra i due Paesi, condividendo la necessità che vengano poste in atto condizioni di piena collaborazione in ogni settore, sia in ambito bilaterale che dell’Unione Europea.

 

 

 

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