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Spagna: il primo ministro Pedro Sanchez rassegna le dimissioni

Il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez annuncia le sue dimissioni, la destra si prepara a conquistare i banchi del governo, la presidenza di turno dell'Unione Europea sarà il primo vero banco di prova.

Pedro sìSanchez rassegna le proprie dimissioni al re

Pedro Sanchez, il primo ministro spagnolo, avrebbe deciso di non rimanere indifferente all’evidente cambio di rotta delle preferenze espresse negli ultimissimi sondaggi locali e regionali, mantenendo tuttavia la classe che lo avrebbe contraddistinto in tutti questi anni, Sanchez quindi si sarebbe recato dal Re Felipe IV per comunicare la sua irrevocabile decisone di sciogliere anticipatamente il parlamento.

Le destre si sono insediate in Spagna

Le ultime elezioni in Spagna hanno portato alla luce una verità taciuta, l’opinione pubblica spagnola si accodo alla “rivoluzione delle destre” in Europa, il Partito Socialista spagnolo (PSOE) ed il suo alleato di governo Podemos avrebbero perso terreno a favore del Partito Popolare Conservatore (PP) e il partito di estrema destra Vox.

Sanchez, leader di PSOE, preso atto dei risultati non avrebbe tardato ad assumersene la responsabilità, in una dichiarazione pubblica avrebbe specificato: “Sebbene le elezioni di ieri avessero una portata locale e regionale, il significato del voto trasmette un messaggio che va oltre, ecco perché, sia come primo ministro che come segretario generale del PSOE, assumo personalmente i risultati”.

La reazione dell’opposizione

I sondaggi regionali, in realtà, sarebbero stati di per sé già stati attesi come un banco di prova generale in vista dell elezioni generali previste per la fine dell’anno; così come serpeggiava già all’interno dell’opposizione una sensazione di fiducia nell’esito positivo dei sondaggi.

“Prima andiamo alle elezioni meglio è”, queste le parole del Leader del Partito Popolare Alberto Nunez Feijoo, che avrebbe poi esortato gli elettori a garantirgli una maggioranza netta una volta richiamati alle urne, così da scongiurare l’ipotesi di instabilità istituzionali nella prossima legislatura.

Feijoo avrebbe poi continuato rivendicando il merito di questo straordinario successo: “La forte prestazione del PP è stata la chiave che ci ha permesso di spodestare Sanchez, queste le parole del Leader del PP, che avrebbe poi aggiunto: “Gli spagnoli hanno detto basta!”.

I dati dei sondaggi

Nei sondaggi comunali il PP avrebbe ottenuto il 31,5 per cento dei voti contro il 28,2 per cento dei socialisti, un calo di 1,2 punti percentuali per il PSOE sul 2019, contro un aumento di quasi 9 punti per i conservatori.

Il PP avrebbe vinto in sette delle 12 regioni contese, prevalendo in diverse regioni storiche roccaforti del PSOE, tra cui Valencia, Aragon e La Rioja.

Barcellona sarebbe stata una rara eccezione tra le grandi città con un partito indipendentista vincente, ma lo scarso margine di vittoria significherà la necessità di un accordo con i socialisti per spodestare l’attuale sindaco di estrema sinistra Ada Colau.

La cavalcata delle destre arriva in Spagna

Lunedì scorso, Feijoo ha dichiarato: “Abbiamo ottenuto una netta vittoria e la Spagna ha compiuto i primi passi verso una nuova era politica”. Ma anche con il suo successo, il PP riuscirà a governare solo alcune regioni con l’appoggio del partito Vox, che rappresenta un ostacolo per Feijoo.

 

Il leader del PP avrebbe quindi tentato di moderare la linea del partito tenendo a distanza il partito Vox con l’obiettivo di conquistare il centro, suscitando una reazione che si potrebbe definire stizzita del suo alleato principale all’interno dell’opposizione, Il leader di Vox, Santiago Abascal, avrebbe quindi dichiarato questo lunedì: “Vox è qui per restare ed è qui per essere decisivo nella costruzione dell’alternativa di cui la Spagna ha bisogno”.

La Spagna rimpiangerà Pedro Sanchez?

Sanchez, che è in carica dal 2018, ha dovuto affrontare diversi ostacoli durante il suo mandato, tra cui la stanchezza degli elettori, l’aumento dell’inflazione e il calo del potere d’acquisto nella quarta economia della zona euro, lottando lottando per contenere le conseguenze delle ripetute crisi tra i socialisti e il loro partner di coalizione di estrema sinistra.

Nell’ultimissimo periodo il Leader Spagnolo avrebbe anche acquisito un certo prestigio internazionale, venendo coinvolto direttamente nelle maggiori tematiche internazionali che stanno scrivendo la storia di questo secolo, come il raggiungimento della pace in Ucraina, o nei tentativi di costruire un dialogo tra occidente e Cina.

Le nuove elezioni arriveranno poco dopo che la Spagna assumerà la presidenza di turno dell’Unione Europea il 1° luglio, la destra spagnola sarà davvero in grado di reggere il confronto con Sanchez in Europa?.

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