Home Politica internazionale USA Donald Trump: New York si prepara ai possibili disordini che seguirebbero all’arresto...

Donald Trump: New York si prepara ai possibili disordini che seguirebbero all’arresto dell’ex Presidente

Donald Trump torna sotto le luci dei riflettori, ora un gran giurì starebbe decidendo per una condanna e conseguente arresto, le forze dell'ordine di Manhattan si preparano a sopprimere eventuali disordini nell'isola

Trump si dirige al tribunale penale di Manhattan

New York si prepara ad affrontare i possibili disordini che intaseranno le strade di Manhattan nella remota, ma assolutamente possibile eventualità, che l’ex Presidente Donald Trump venga condannato per un pagamento sospetto a favore del Regista Stormy Daniels.

I preparativi delle forze dell’ordine a Manhattan

Le barricate si sarebbero concentrate nell’area adiacente al Tribunale penale di Manhattan nel sud dell’isola; nella zona sarebbero state schierate dozzine di poliziotti in uniforme antisommossa, seguiti da schiere di giornalisti e manifestanti.

Nella zona si sarebbero riuniti anche un cospicuo numero di manifestanti anti-trump, al motto di: “Nessuno è al disopra della legge”, seguiti dalla loro controparte che nella speranza di difendere l’ex Presidente avrebbe mosso alcune accuse di corruzione nei confronti del Procuratore Distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, nello specifico l’accusa sarebbe quella di aver ricevuto finanziamenti illeciti dalle società di George Soros.

Soros, filantropo progressista, infatti avrebbe finanziato l’elezione di Bragg all’alta carica di procuratore, l’eco della accusa avrebbe avuto un effetto più importante di quanto ci si aspettasse, tanto da riesumare tutti gli storici attacchi repubblicani ai “procuratori finanziati da Soros”.

La partita di Donald Trump

Lo scorso fine settimana Donald Trump, forse nel tentativo di alimentare un senso di cameratismo tra le fila dei suoi sostenitori, senza alcuna prova o certezza di quanto affermava, avrebbe comunicato che il suo arresto sarebbe avvenuto il martedì successivo.

Nel tentativo di rimediare allo scivolone di Trump, i suoi legali avrebbero corretto il tiro, dichiarando che l’ex Presidente avrebbe solo citato resoconti dei media e alcune fughe di notizie e che non ci sarebbero mai state indicazioni rilevanti sulla certezza dell’arresto.

Lunedì 20 Marzo, il Gran Giurì, chiamato ad emettere la sentenza su Trump, avrebbe compiuto un passo importante in tal senso, ascoltando un testimone chiave a favore dell’ex Presidente, testimonianza presumibilmente organizzata dai pubblici ministeri, così da scongiurare l’accusa di discarico per la giuria.

Questa volta però le autorità statunitensi non si sarebbero lasciate cogliere alla sprovvista, reduci della rivolta mortale del campidoglio, organizzata dai sostenitori di Trump il 6 gennaio 2021, le autorità di New York non avrebbero lasciato nulla al caso, prendendo così strettissime precauzioni nella aree più calde coinvolte nel processo a Donald Trump.

L’intero corpo di polizia del dipartimento di New York sarebbero stati schierati in uniforme e pronti per il dispiegamento, hanno riferito i Media. Misure precauzionali che Trump non avrebbe affatto digerito, dichiarando ai giornalisti dispiegati davanti al tribunale che: “Gli ufficiali del NYPD sono stati usati per mettere in prigione il loro più grande campione e amico, mentre il procuratore distrettuale sostenuto da Soros consente ad assassini e altri criminali violenti di vagare liberamente per i marciapiedi di New York”.

Alcuni dettagli sul Processo

La CNN ha anche affermato che la polizia di Washington “non starebbe attualmente monitorando alcuna minaccia diretta o credibile al Campidoglio degli Stati Uniti”, secondo una valutazione interna dell’intelligence.

Fonti informate si aspettano una decisone del Gran Giurì mercoledì, con un annuncio giovedì o venerdì, mentre sabato Trump terrà la sua prima manifestazione su larga scala delle primarie repubblicane del 2024 a Waco, in Texas. I media avrebbero riferito di una probabile resa alle autorità di New York lunedì.

La testimonianza di lunedì al gran giurì è arrivata da Robert Costello, un avvocato con stretti legami con i principali assistenti di Trump, Costello sarebbe stato invitato dai pubblici ministeri dopo aver affermato di avere informazioni per minare la credibilità di Michael Cohen, ex avvocato di Trump, che è diventato un testimone chiave nelle indagini di Manhattan.

“Se vogliono inseguire Donald Trump e hanno prove concrete, allora così sia”, ha detto Costello. “Ma Michael Cohen è tutt’altro che una prova solida.”

Cohen ha detto a MSNBC che Costello non è mai stato il suo avvocato e “manca di qualsiasi senso di veridicità”.

Non c’erano segni chiari che la testimonianza di Costello avesse influenzato le indagini. Cohen è stato disponibile per più di due ore nel caso in cui i pubblici ministeri volessero che confutasse Costello, ma gli sarebbe stato negato, secondo le dichiarazioni del suo avvocato.

La testimonianza sarebbe arrivata due giorni dopo che Trump dichiarò di aspettarsi di essere incriminato e arrestato, esortando i suoi sostenitori ad agire, rivolgendo una retorica particolarmente ostile nei confronti di Bragg. Trump afferma che Bragg è prevenuto nei suoi confronti perché è un “democratico ed è nero”.

La reale situazione a Manhattan

Le forze dell’ordine hanno riportato un “aumento significativo” di “minacce e retorica violenta online da parte di estremisti violenti domestici”, Tuttavia, la CBS ha anche affermato che mentre i funzionari “continuano a monitorare minacce specifiche credibili, non hanno identificato alcuna minaccia credibile o diretta a persone o proprietà”.

Exit mobile version