Home Politica internazionale Cina Cina: Dichiarazioni bellicose del nuovo Ministro degli Esteri Qin Gang contro Washington

Cina: Dichiarazioni bellicose del nuovo Ministro degli Esteri Qin Gang contro Washington

Il nuovo ministro degli Esteri cinese: «Se gli Usa non cambiano, il conflitto è inevitabile» Le prime dichiarazioni di Qin Gang, appena nominato da Xi Jinping in persona

usa cina
La Cina sul piede di guerra con Washington

Il Ministro degli Esteri cinese avverte del potenziale conflitto con gli Stati Uniti e rafforza i rapporti con la Russia. In una prima conferenza stampa bellicosa, Qin Gang avrebbe rimproverato Washington per la sua politica di Taiwan e l’incidente del pallone, elogiando le relazioni tra Pechino e Mosca.

l’inaspettato discorso del nuovo ministro degli esteri cinese Qin Gang

Mentre gli occhi del mondo sono puntati, da un anno a questa parte, verso il conflitto russo-ucraino; l’ombra della guerra, quella vera, minaccia di investire tutti noi. Da Pechino infatti sono arrivati pesantissimi moniti rivolti a Washington, il nuovo ministro degli Esteri cinese Qin Gang, in un’ardente conferenza stampa, avrebbe infatti dichiarato: “Gli Stati Uniti e la Cina si stanno dirigendo verso un conflitto inevitabile se Washington non cambia approccio”, continuando l’inquietante arringa elogiando le forti relazioni che Pechino ha sempre intrattenuto con Mosca.

Nella sua prima apparizione mediatica come Ministro degli Esteri, tenutasi martedì a margine dell’incontro politico delle “due sessioni“, Qin Gang ha delineato l’agenda di politica estera della Cina per i prossimi anni, il futuro che si prospetta è insieme preoccupante quanto prevedibile; Gang per la prima volta dall’inizio della Guerra in Ucraina, avrebbe tenuto a specificare quanto le relazioni attuali con Mosca siano più che mai fiorenti, screditando così la diffusa opinione che la Russia sia stata isolata dalla comunità internazionale per tutto questo tempo.

Il Ministro Qin avrebbe denunciato, nel corso del suo discorso, l’assoluta disonestà della parte statunitense nella competizione con Pechino, applicando una politica di contenimento e repressione a tutto campo, un gioco a somma zero in cui tu muori e io vivo: “Se gli Stati Uniti non frenano ma continuano ad accelerare lungo la strada sbagliata, nessun guardrail può impedire il deragliamento e ci saranno sicuramente conflitti e scontri”.

Il rafforzamento del legame tra Pechino e Mosca

Pechino ha quindi difeso e ribadito la stretta “amicizia” che intercorrerebbe tra le Russia e la Cina, un rapporto sotto speciale osservazione dell’occidente alla luce degli avvenimenti in Ucraina, le relazione tra i due paesi sarebbero state definite dal nuovo Ministro degli Esteri come “un esempio per le relazioni estere globali”.

“Con Cina e Russia che lavorano insieme, il mondo avrà una forza trainante”, ha affermato. “Più il mondo diventa instabile, più diventa imperativo per Cina e Russia portare avanti costantemente le loro relazioni”.

Il deterioramento del legame tra Pechino e Washington

I commenti di Qin si sono allineati con quanto sostenuto del Leader cinese, Xi Jinping, con delegati politici di lunedì, denunciando quella che ha definito la “soppressione” della Cina guidata dagli Stati Uniti“I paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno implementato il contenimento, l’accerchiamento e la repressione della Cina a tutto tondo, il che ha portato gravi sfide senza precedenti allo sviluppo del nostro paese”, ha affermato.

La strada verso un riallacciamento dei rapporti, già precari, tra Usa e Cina è sempre stata in salita, con l’amministrazione Biden, per un breve periodo si sarebbe vìitravista una speranza di un nuovo canale diplomatico funzionante; fino a quando, alla fine di questo anno, l‘Esercito americano ha abbattuto quello che sarebbe poi stato definito un pallone spia cinese, che sarebbe sconfinato nel territorio americano; Pechino non ha tardato ad ammettere l’errore, etichettandolo come un “incidente causato da forza maggiore”; un incidente alla quale ne sarebbe conseguito una reazione della parte americana smisurata e pesantemente accusatoria.

Qin avrebbe quindi incolpato gli Stati Uniti per il peggioramento delle relazioni, citando ovviamente l’incidente del pallone, ma anche le tensioni su Taiwan e la guerra in Ucraina; senza evidenti timori di una qualche ripercussione, Qin Gang avrebbe poi sostenuto che il conflitto in Ucraina sembra essere stato guidato da “una mano invisibile… che usa la crisi ucraina per servire determinati programmi geopolitici”, spingendo per il protrarsi e l’escalation del conflitto.

Accuse estremamente forti, sulle quali Pechino non avrà più possibilità di ritrattare, la Cina quindi si sarebbe schierata, presentandosi però come unico pacificatore nel conflitto; dato che per per Pechino gli Stati Uniti avrebbero agito con ipocrisia nel difendere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma non la rivendicazione della Cina su Taiwan.

 

 

 

 

La conferenza stampa di Qin ha illustrato le intenzioni di politica estera della Cina per il nuovo mandato politico quinquennale, iniziato con la riconferma di Xi come leader del Partito comunista cinese nell’ottobre dello scorso anno e con le nuove nomine del governo che saranno annunciate questa settimana. Qin ha sostenuto che la Cina sarebbe stata la forza per la stabilità e la prosperità globali, ispirando la modernizzazione in tutto il mondo, in particolare nel sud del globo. dichiarando che i risultati della Cina “smantellano il mito secondo cui la modernizzazione è occidentalizzazione”.

“La Cina potrebbe offrire soluzioni alle sfide globali, ma altri stanno monopolizzando il microfono”. 

-Xi Jinping-

 

Exit mobile version