Mario Draghi, il futuro del: “whatever it takes”

“La sovranità nazionale resta in molti aspetti l'elemento fondamentale di ciascun governo. Ma per le sfide che trascendono i confini nazionali, l'unico modo per difendere la sovranità è che noi Europei la condividiamo all'interno dell'UE.” -Mario Draghi-

Dopo 20 mesi di governo volge al termine “l’era Draghiana“, con la cerimonia della campanella, il Prof.Mario Draghi cede il testimone all’On.Giorgia Meloni, il primo presidente del consiglio dei ministri donna nella storia repubblicana.

Il Curriculum di Mario Draghi

In seguito ad una brillante carriera universitaria, da prima alla Sapienza di Roma con conseguente “Phd” al Massachusetts Institute of Technology (MIT) ottenuto nel 1976; l’allora “semplice” Professor Draghi lavorò come docente alle Università di Trento, Padova e Venezia fino al 1978, per ottenere infine una Cattedra come Professore ordinario di Economia e Politica Monetaria a Firenze, dove resterà fino al 1981

Nel 1983 diventa Consigliere del Ministro del Tesoro nel Governo Craxi, per essere poi investito, a soli 37 anni, della carica di Direttore Esecutivo della Banca Mondiale a Washington; incarico che manterrà per sei anni, dal 1984 al 1990.

Nel corso degli anni ’90 e per il primo decennio degli anni 2000, l’ormai illustre Mario Draghi ricoprirà diverse prestigiose cariche, verrà nominato Direttore generale del Ministero del Tesoro e Presidente del Comitato Privatizzazioni, in seguito dal 2002 al 2005, verrà nominato vicepresidente e membro del Management Committee Worldwide di Goldman Sachs.

Nel 2007, nel ruolo di Presidente del Financial Stability Forum, Draghi redige un rapporto sulle criticità dei mercati mondiali a seguito della crisi dei “mutui subprime Americani“, indicò le possibili soluzioni in 65 raccomandazioni, inviate alla banche e alle autorità di controllo, attraverso nuove regole di trasparenza a iniezioni di liquidità; fino a diverse policy tese, volte a rafforzare il sistema e ad evitare che episodi simili si potessero ripetere.

Nel vertice di Bruxelles del 16 maggio 2011, venne trovato l’accordo fra i ministri della Zona Euro per la candidatura di Mario Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea, durante questo mandato il Prof. Draghi mostrò al mondo doti e competenze, venne nominato “uomo dell’anno” dai quotidiani “Times” e “Financial Times” per aver saputo gestire la “crisi del debito sovrano europeo” ed essere stato in grado di evitare il “rischio contagio” nei Paesi in difficoltà come Spagna e l’Italia.

L’esperienza di Governo in Italia

Il Governo Draghi è rimasto in carica dal 13 febbraio 2021 al 23 ottobre 2022, per un totale di 616 giorni, presiedendo precisamente 99 Consigli dei Ministri  e facendo, nel corso del mandato, ampio ricorso alla “questione di fiducia” nei testi che sarebbero stati inviati al parlamento, con una approvazione degli stesi mai inferiore all’88% dei consensi, numeri davvero impressionanti, sintomo del rispetto e fiducia che il parlamento ha sempre riconosciuto a Mario Draghi.

Nei suoi 20 mesi di governo, l’ex presidente della BCE, avrebbe fatto molto spesso ricorso agli strumenti dei Decreti Legge e Decreti Legislativi, sbilanciando l’azione legislativa verso l’iniziativa Governativa ai danni di quella Parlamentare, rispettivamente 69% contro il 31%; ovviamente questo intensificarsi delle attività governative in materia di legislazione è da ricondursi ad un complesso contesto di crisi che il Governo ha dovuto inevitabilmente affrontare.

Il futuro di Mario Draghi

A settembre 2023 scadrà l’incarico di Jens Stoltenberg, attuale segretario generale della NATO, nei circoli politici ed economici si ragiona a Mario Draghi come naturale successore all’Americano, sarebbe proprio l’entità del suo prestigio e le origini Europee a spingere i vertici dell’Alleanza Atlantica verso la scelta del Professore; essendo il Continente Europeo attualmente al centro delle maggiori crisi internazionali.

Sebbene il Professor Draghi non sembri particolarmente predisposto a ricoprire nuove cariche dopo Palazzo Chigi, in una cena informale all’Eliseo con il presidente Francese Emmanuel Macron, stando ad alcune indiscrezioni, quest’ultimo avrebbe tentato di convincere il nostro ex Presidente a prendere in considerazione la direzione della NATO nel suo futuro.

Tuttavia nello stesso periodo del termine al mandato di Jens Stoltenberg, alla direzione dell’Alleanza Atlantica, si rinnoveranno anche le Istituzioni Europee, Parlamento e Commissione, alcuni analisti speculano sulla possibilità che Mario Draghi possa sostituire Ursula Von Der Leyen alla presidenza della Commissione Europea nel 2023.

Accanto a queste ipotesi, però, ce n’è una terza, di natura inedita, ossia che Mario Draghi assuma il ruolo di “Mediatore” tra l’Ucraina e la Russia; un ruolo che nei fatti non esiste, ma che alcune settimane fa si pensava di affidare ad Angela Merkel, che non ricopre più ufficialmente alcun ruolo istituzionale di rilievo in Germania.

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